In questo saggio Lorenza Saettone tratta di distanziamento e di connessioni, di incoerenze e di strumenti con cui leggere noi stessi e la realtà che ci circonda. Le misure del lockdown chiamano a sé ulteriori separazioni, come il digital divide e la divisione metafisica tra virtuale e reale, un dualismo che però non è esistente nella pratica. Persino l’arte è distanziamento sotto molti aspetti: per esempio ci consente di trascendere le situazioni-limite, ma anche di guardare da un punto di vista più distante, e quindi più lucido, la realtà stessa. Attraverso un case study l’autrice analizza come la cultura offra altresì la possibilità di avvicinare le persone in modo autentico, nonostante le restrizioni. E questo proprio grazie al web! Senza internet come avremmo potuto, ora, realizzare la nostra essenza di esseri umani? La rete ci permette di lavorare, di comunicare e di specchiarci: sui social network produciamo una mole infinita di selfie e di narrazioni, ossia di biografie. Ma perché postiamo? Perché gli scienziati sono incerti? Perché il complottismo? Siamo pronti a realizzare nella pratica quello che la fantascienza aveva solo ipotizzato in forma letteraria? Quali i rischi e le virtù dei Big Data applicati alla pandemia? Come ci guiderebbero i filosofi del passato? Come l’arte potrebbe essere d’aiuto?
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